Nell'appuntamento di oggi in live streaming alle 19, a parlare di Annie Londonderry e di come proseguire la StraStoria a lei ispirata ci sarà una ciclista che ha compiuto delle imprese straordinarie: Ausilia Vistarini. Ecco un suo autoritratto:
«Quando un sogno si fa strada dentro non resta da fare altro che inseguirlo e cercare di viverlo, anche se ciò significa sacrificio, rinuncia, fatica smisurata.
La bici è il mezzo ideale per cavalcare il sogno. Fra tutte le bici ne scelgo una senza i cambi. Adoro pedalare in monomarcia. Quando il fondo diventa impossibile da pedalare si scende e si spinge. Ogni ostacolo può essere superato, con calma e pazienza e con il benestare del Tempo. Senza fretta. Pedalare in monomarcia mi aiuta a vivere il quotidiano con una marcia sola, con semplicità in un mondo che non fa altro che costruire complicazioni.
Dopo una giovinezza passata a leggere e a studiare senza praticare sport, a venticinque anni accompagno mio fratello in un viaggio “iniziazione” nello Yosemite. Mi ritrovo a salire sulla parete dell'Half Dome senza nemmeno rendermene conto e a vivere un trekking di 7 giorni tra orsi, serpenti a sonagli e chilometri e chilometri di wilderness, io che non avevo mai neppurportato sulle spalle uno zaino.
Da questo momento, per una serie di casualità incredibili, inizio a muovermi e non mi fermerò più. Lo farò praticamente sempre in bicicletta vissuta in ogni sua forma. Partecipo con la mia bicicletta a più di ottanta 24ore, in mountain bike conosco i deserti (Marocco,Libia,Giordania), le savane (Senegal, Mali e Burkina Faso) e steppe lontane (Mongolia); in bici da corsa entro a far parte del mondo dei randonneur, ottenendo i brevetti delle più lunghe ultradistanze in Europa (Paris-Brest-Paris; 1001Miglia; London-Edimburgh-London); con la bici d'epoca vivo la polvere degli sterrati e di grandi eventi rievocativi ed infine in singlespeed mi faccio portavoce di un’idea che agli inizi provocava solo riso e stupore, correndo molte gare con una bici senza i cambi.
Ottengo in questo mio andare anche dei buoni risultati, come la vittoria al Campionato Mondiale di 24ore nel 2008 in Germania. Poi inseguendo il sogno, al fianco del mio compagno Sebastiano, partecipo e concludo, unica donna europea, l'Iditarod Trail Invitational, lungo le due vie nord e sud, 1100 miglia in autosufficienza in Alaska, quella che è considerata la gara in ambiente invernale più dura al mondo.
Nell'incontaminato spazio alaskano ho vissuto il dono più grande del mio vagabondare: la "magia" di riuscire a "staccare" e a vivere solo e semplicemente l'attimo, dove non esiste né passato né futuro ma solo la magia dell'istante assoluto. Sono stata detentrice del record assoluto della competizione e sono la sola donna europea ad aver portato a termine la gara sia lungo la via Nord che lungo la via Sud.»
Ci vediamo con Ausilia alle 19 sulle pagine FB di StraStorie e del Covo della Ladra - Ladra di Libri e su Youtube:
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